lunedì 10 novembre 2008

The end of the Video

The Video as Seen at the End of the Video Age è un'opera fortemente critica che denuncia il pericolo di uno spontaneismo culturale auto-legittimato.


Oggi le videocamere, i sistemi di registrazione e montaggio hanno dei costi sostenibili per tutti, e l'avvento dei 'personal media' è realtà. Ormai le telecamere sono inserite nei cellulari e nei personal computer. La produzione personale video è un effetto delle telecamere familiari: tutto questo materiale, inoltre con l'avvento del web 2.0 grandi quantità di contenuti video realizzati di sequenze e montaggi precari si riversano sul web.


L'opera si realizza in un workshop alla Biennale d'Architettura di Venezia, in cui ai visitatori viene data la possibilità di fare le riprese mediante l'utilizzo di una palla-telecamera, ovvero un dispositivo a pelle reclamata, o a caramella pelate, a lacerata le palme, a macerata palle, o a palle reclamata, offre un montaggio di un ininterrotto di brani sonori dei video uploadati continuamente sul Blog omonimo, uno dei siti di archiviazione video più utilizzati sull'Internet. L'opera vuole essere un dispositivo esplorativo di come l'accumulare il materiale video sembra più rispondere a una bulimia tecno-narrativa che alla ricerca di una qualche qualità o canone.



Lunare H aka Lauren Hoekstra, Mollino Svenirei aka Simone Rovellini, Chemolle Simulo aka Michele Molluso, Meccanico Sforno.

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